Racconto Erotico Il Dono Segreto di Valeria a Babbo Natale

Racconto Erotico Il Dono Segreto di Valeria a Babbo Natale

20 Dicembre 2025 Off di telefono-erotico

Il Dono Segreto di Valeria a Babbo Natale: Il Dono Segreto di Valeria a Babbo Natale

Il grande magazzino era un tripudio di luci natalizie, addobbi scintillanti e musica festosa che riecheggiava ovunque. Era l’ultimo weekend prima di Natale, e la coda per foto con Babbo Natale era infinita, piena di bambini eccitati e genitori stanchi. Valeria, una milf matura di quarantacinque anni, con un corpo da urlo – seni abbondanti e sodi che tendevano il maglione rosso natalizio, culo rotondo fasciato in una gonna corta nera, calze autoreggenti e tacchi alti che la facevano ondeggiare sensualmente – era lì da sola.

I suoi capelli neri lunghi le cascavano sulle spalle, il trucco perfetto con labbra rosse carnose. Dentro di sé, era una troia irriverente: adorava scopare sconosciuti in posti rischiosi, sentirsi piena di sborra calda fino a gocciolare, e non nascondeva di pensare che la prostituzione fosse il modo più veloce per fare soldi veri, offrendo il suo corpo experta a chi pagava per una puttana come lei.

Valeria aveva una fantasia segreta da anni: farsi scopare da Babbo Natale. Non un finto, ma uno vero, con il costume addosso, la barba bianca e quel pancione che la eccitava da morire. Quel giorno, vedendo Luca – un ragazzo di ventotto anni che faceva il Babbo Natale temporaneo per arrotondare, alto e muscoloso sotto l’imbottitura, con un cazzo che già si indovinava promettente – decise che era il momento.

Aspettò che la coda si diradasse, quando i bambini se ne furono andati e restavano solo adulti per foto scherzose. Si avvicinò ancheggiando, si sedette sulle sue ginocchia forti, premendo il culo contro il suo pacco. “Babbo Natale, sono stata molto cattiva quest’anno,” sussurrò con voce sensuale, strusciandosi piano. “Voglio un regalo speciale… qualcosa di grosso, duro e caldo che mi riempia tutta.” Luca sentì il cazzo indurirsi subito sotto il costume, gli occhi che brillavano dietro la barba finta.

Le sue amiche, ridendo, scattarono foto, ma Valeria gli infilò un biglietto in mano: “Aspettami nel magazzino sul retro tra mezz’ora. Rimani in costume, Babbo… è la mia fantasia più troia.” Luca annuì eccitato, il cuore che batteva forte.

Mezz’ora dopo, nel magazzino buio pieno di scatoloni di decorazioni natalizie, Valeria lo aspettava, la gonna alzata a scoprire le cosce e il perizoma minuscolo già bagnato. Lo prese per la cintura rossa, lo baciò con fame attraverso la barba, le mani che gli palpavano il pacco. “Ho sempre sognato di succhiare il cazzo di Babbo Natale,” mugolò, inginocchiandosi sul pavimento freddo. Gli aprì i pantaloni rossi, tirò fuori il membro spesso e venoso, già duro come pietra. Lo leccò dalla base alla cappella, poi lo ingoiò profondo, succhiando con avidità, la bocca calda che lo pompava mentre si toccava la figa umida. Luca gemette con voce profonda: “Brava puttana, succhia forte.”

La alzò, le strappò quasi il maglione rivelando i seni maturi senza reggiseno, capezzoli duri che pizzicò forte. Le aprì le gambe contro uno scatolone, le infilò due dita nella figa rasata e fradicia, facendola gemere. “Scopami senza niente, Babbo… voglio la tua sborra calda dentro, riempirmi come una troia natalizia.” Luca la girò a pecorina, le schiaffeggiò il culo rotondo, poi entrò in lei con un colpo secco, il cazzo che la spalancava completamente.

Scopavano con ritmo animalesco, i corpi che sbattevano tra gli addobbi, i suoi seni che ballonzolavano liberi mentre lui la martellava profondo. “Fottimi più forte, sono la tua puttana cattiva!” gridava Valeria piano per non farsi sentire. Luca la prese per i capelli, spingendo fino in fondo, il costume che gli scaldava il corpo sudato.

L’orgasmo arrivò violento: Luca esplose dentro di lei, fiotti caldi e abbondanti che la riempivano, gocciolando dalle cosce mentre lei tremava, stringendolo con la figa. Poi, irriverente, si girò e leccò il suo cazzo ancora pulsanti, succhiando via la sborra mista ai suoi umori.

Si rivestirono in fretta, Valeria lo baciò: “Grazie per il regalo, Babbo… il mio segreto resta qui.” Uscì con le gambe tremanti, piena e soddisfatta, sapendo che avrebbe scopato altri sconosciuti presto, perché una grande troia come lei viveva per questo.


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